Vago come un fantasma senza lenzuolo, vorrei spegnere i pensieri nel cervello ficcarmi un bel punteruolo

ho l'alito che puzza d'assenzio, lingua impastata

puoi inquadrare la mia situazione dalla camminata

la pupilla si è appannata e cade pioggia torrenziale, guardami annaspare come un pesce nel limo glaciale, ottobre

folklore e castagne nel regno di un mago

stringendomi la sciarpa passeggio sul lungolago

eccoti, ti vedo impolverato e impoverito

imbarazzato e imbastardito come un segreto incustodito

non conosco un singolo individuo onesto e questo mi comprende, ti comprende, cresce la mia irritazione e spesso rende il mio sorriso mesto

ma non importa è colpa del mio vissuto indigesto che mi trasporta ma non posso accontentarmi e non cibarmi di magia altrimenti faccio la tua fine, stretto nell'idiocrisia



RIT:



TREMO, RAPIDA INSORGENZA D'ASTINENZA QUINDI GREMO

FIALA DI LAUDANO E VOLEREMO

FREMO

DAMMI PSILOCIBINA, VOGLIO ANDARE IN TRIP

IT'S NOTHIN TO GET SO WORK IT UP

JUST GET A GRIP

AUMENTANDO I LIVELLI DI DOPAMINA ASSUMO SCOPOLAMINA

TI SCOPO E DOPO STACCO LA SPINA

LA MENTE è IL FARDELLO DELL'HOMO SAPIENS

SENTO UN RONZIO, SONO ALL'OBLIO

DELIRIUM TREMENS



Vedo doppio e ovunque sbavo scricchiolandomi le ossa e ciondolando come un corpo morto in cerca di una fossa


Mi hanno

cucito la bocca col filo nero

Ammalato di vergogna ma non posso berne il siero

Ecco un conato e dopo un altro ancora un altro e un altro ancora

Fisso un rospo ribollire nella melma viola

Era un filtro

d'amore guasto

veleno nell'impasto forte

soffia il vento, un avvertimento nefasto

Il fato mi fa naufragare come una carretta in mare, sono il capitano della mia anima nel temporale.

È tutto buio

Pensami inchiodato ad una croce

mentre ballo un sabba in onore a Satana, sono Barabba

sono Caino sono Giuda, sono quello che tu chiami infame

dalla tua sapienza celestiale, yo

io non li ho visti ancora, in nomine cristi amen

esco quando sviene il sole e quando gli orsi hanno fame

Parli della terra fredda ti sei mai sporcato

scendo e il mio quartiere come sempre è desolato

cos’ho dentro cosa mi sta attanagliando, dov’è che sbaglio?

ferma questa nave nella baia, chiama l’ammiraglio

vivi come fosse l’ultimo tuo affanno

gioca senza inganno e se fai male a qualcun altro gli altri capiranno

perchè tutto ciò che ho fatto poi mi è rimbalzato addosso come un treno

resto sveglio fino all’alba e intanto

TREMO